In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso
'Abd al Latif Conti,
Segretario Generale CO.RE.IS Italiana
Aisha Lazzerini
(Associazione CO.RE.IS.)
Abd al-Haqq Isa Croce
CO.RE.IS. (Comunità Religiosa Islamica)
Yusuf Abd al Hadi Dispoto
Responsabile CO.RE.IS. Regione Sicilia
http://www.provincia.ct-egov.it/moduli/cstampa/cstampas2.asp?id=674
http://www.coreis.it/
http://www.imsu.it/dipartimenti/interculturali.php
Magda Navone
Centro Studi Metafisi di Milano
Kamal 'abd al Qadir Marinelli,
egretario Centro Studi Metafisici di Milano
http://www.libroelibri.com/centrostudimetafisici.htm
http://www.imsu.it/dipartimenti/interculturali.php
Il Ritorno all'Islam di Adriana
Nel Nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso
Mi chiamo Adriana, vengo da un padre non credente ed una madre molto credente e praticante cattolica. Ogni domenica andavo in chiesa e fin da piccola pregavo Allah che mi proteggesse che mi desse la vera felicità, che mi guidasse nella verità della strada giusta, ho sempre avuto una adorazione un amore particolare per Allah. finché un giorno verso i dodici o tredici anni ebbi il mio primo sogno,sognai che ero in mezzo a delle persone vestite di lungo, le donne avevano il capo coperto, ma non erano suore, parlavano una lingua che io non capivo, ma nel sogno rispondevo a loro ed ero felice di stare con loro, mi trovavo bene, cercavo i miei genitori le mie sorelle, mio fratello, ma non li vedevo e mi spaventava, mi chiedevo chi erano perché vestiti in quel modo.
questo sogno lo feci per una settimana che alla fine spaventata chiesi a mia madre il significato lei mi rispose solo che era un segno da Allah che quando era il momento avrei capito.
e così non ci pensai ... feci tanti altri ogni,ma non mi spaventavano, le parole di mia madre mi calmavano.
e così passarono gli anni, io frequentavo le case della carità, le parrocchie, scuola di suore, quando aiutavo queste persone era come che mi avvicinasse a Lui, il Supremo, ed ero felice di dentro, serenità immensa, perché aiutando le persone come handicappati, semplicemente imboccarli, aiutarli a vestirsi a lavarsi ,la ricompensa più bella era un loro semplice sorriso, è il dono più bello che si poteva avere, sentirsi vicino al Sublime. E così decisi di farmi suora, ma suora missionaria, il dono più bello che potevo dare ad Allah, offrirmi a Lui. Ma c'era qualcosa di dentro che mi frenava ... non capivo ... quante notti a piangere con le mani rivolte all'Altissimo e chiedere perché di questo tormento dentro di me, eppure io amavo Allah, più di me stessa, cosa era che non andava di me? Un prete missionario che mi seguiva mi diceva che questo mio tormento era perché non riuscivo a credere nella trinità, infatti ... non sò spiegarmi perché ... fin da piccola per me Allah é Unico non ha figli ed non e' stato generato, e così mi mettevo sempre più in crisi, perché non ero una buona credente.
finché un giorno mentre frequentavo l'università conobbi un ragazzo arabo, un musulmano, che io non sapevo nemmeno che esistesse la religione musulmana, mi incuriosì, mi piaceva sentire parlare dell'islam, come ogni frase ricordava il nostro Signore, ed lui non era una credente praticante, e così cercai di capire, ma dentro ero in conflitto, vedevo che l'Islam mi allontanava dalla cattolicesimo, stavo male,mi sembrava di far torto ad Allah.
che quando decidemmo di sposarci, lui mi disse che non poteva sposarmi io con religione cristiana, ma non voleva cheio diventassi musulmana senza capire, e così mi diede tanti libri ed stava a me a decidere, solo a me!
un periodo di vero conflitto spirituale, non capivo troppa confusione, avevo paura di far una passo sbagliato, avevo paura del giudizio di Allah, ed una notte sognai che salivo una scala ed questi i gradini di dietro scomparivano mentre quelli davanti aumentavano andavo sempre più in alto, sentivo di dentro che sapevo quale era la mia decisione.
E così mi feci aiutare sempre dal mio prete spirituale, che leggendo i libricini della religione musulmana mi propose un "gioco" che consisteva nel farmi 10 domande riguardanti le due religioni, lui non mi diceva cosa diceva la cattolica o cosa diceva la musulmana, per non influenzarmi, ed io secondo il mio cuore dovevo scegliere la risposta, ebbene le 10 risposte erano tutte rivolte a ciò che diceva l'islam, il prete pianse,pianse tantissimo e con le lacrime agli occhi mi disse "vai per la tura strada, noi abbiamo perso una vera credente!"
e così mi sposai con il rito musulmano dichiarando di entrare nell'Islam, senza che la mia famiglia sapesse(avendo una sorella suora e zia suora), e per motivi familiari venni io con mio figlio da soli qui in un paesino di Palestina (arabi del 48), paese musulmano, non capivo la lingua ma ero felice, le perone che vidi nel sogno quando ero piccola erano qui, e pian piano imparai la lingua,imparai la preghiera ed il ramadan ed molto importante a vestirmi come Allah desidera, non e' stato difficile, perché quando lo si fa per amor di Allah niente é difficile, alhamdillilah.
E così inviai una casetta ai miei genitori per dire della mia conversione, ma loro ebbero una reazione un po' difficile, mi dissero che per loro io ero morta, che non esistevo più, ma nonostante questa reazione io mi sentivo felice di dentro, serena, tranquilla,sapevo che non camminavo in una strada sbagliata anche se é difficile perdere la propria famiglia, e mi dispiaceva solo che non mi capissero, ed una sera piangendo rivolgendomi ad Allah il Sublime mi addormentai e vidi un uomo vestito di bianco, non vidi il viso, ma sentii che era una persona molto importante, la gente intorno lo chiamavano,ma io non sentii il suo nome chiedevo alle persone chi era, ma nessuno mi dava la risposta, mi dicevano semplicemente che io sapevo, ed io piangendo chiesi a questo uomo di non andarsene di non abbandonarmi e lui si avvicinò a me,sentii che mi sorrise,ma non vedevo il suo volto,mi disse "stai tranquilla anche se pensi che il mondo intero non ti capisca, io sarò sempre vicino a te per darti forza, coraggio fede e la vera felicità che non e' la terrena"
mi svegliai all'improvviso sudavo, le lacrime agli occhi un pianto non di paura,ma di felicità, una felicità che solo Allah può dare!
e dal quel giorno anche se la mia famiglia non mi rispetta non mi considera, non mi pesa sono felice ,io li rispetto e sperando che un giorno capiranno e si uniranno al nostro Unico Allah il Misericordioso.
sono 20 anni che vivo in questo paese ed ogni sera prima di coricarmi oltre alle invocazioni ad Allah, lo ringrazio del dono più bello che mi possa aver offerto, non ci sono parole, solo ricordarlo nel pregare, leggere il sacro Corano, la gioia del Ramadan e essere riuscita ad andare al pellegrinaggio minore che mi ha rafforzato il mio credo, la mia fede, il mio amore per l’Altissimo, il Sublime.
Io nel mio semplice dico solo grazie ad Allah di avermi donato la fede, la felicità interiore e di essere musulmana.
Adriana